Diciamo inaspettata, anche se dentro di me ci speravo, arriva la convocazione a far parte della squadra azzurra al Campionato del Mondo in Turchia. Fantastico!

Partiamo il 4 luglio alle 9 di mattina da Pisa, con un vecchio Ford Transit con cui avremmo dovuto raggiungere Istanbul, via strada. Sul furgone siamo in 6 con i nostri bagagli personali, borse di attrezzature sub, sacche di fucili, 3 gommoni ovviamente sgonfiati, relativi motori, serbatoi di carburante, dotazioni varie... 35 gradi, ovviamente senza condizionatore. Un delirio! Alle 5 di pomeriggio siamo ancora a Venezia. Vediamo per strada la pubblicità' della nave Orient Express. Riusciamo a convincere il capitano Giannini ad imbarcarci. La nave fa una sosta ad Atene e in due giorni raggiungiamo Istanbul freschi come rose. Dopo qualche giorno in aereo arriva Natalino, il mio fido barcaiolo. Le due settimane di preparazione del campo gara scorrono tranquille con vari episodi comici, di cui Luciano Cottu ne è' spesso protagonista. Dialoga correntemente in sardo con i turchi...

Giannini è un grande!! Spesso la mattina si alzava alle 5 e nascosto nei campi di girasole a picco sul mare con il suo binocolo da rilevamento si metteva a spiare le mosse dei francesi, in particolare di J.B. Esclapez, dato per favorito. Le condizioni di questo campo di gara sono perfette per lui: basso fondale, oltre i 10 metri non si riesce a scendere, l'acqua è fredda e torbida (siamo vicinissimi allo stretto del Bosforo che unisce Mar Nero al Mar di Marmara), c'è corrente ed il Meltemi soffia forte ogni giorno.

La prima giornata di gara si svolge nella zona ad est di Silivry, base della manifestazione. Decido di partire in un punto dove in preparazione ho trovato nella sabbia e fango 4-5 lastre passanti dove girano e nuotano in carosello 200/300 corvine. Ci sono 6 metri ma il fondo dalla superficie non si vede. Durante l'avvicinamento alla zona, con i lentissimi gozzi di legno, mi accorgo di avere a fianco proprio Esclapez. Arrivo a segnale (mal preso, evidentemente per la fretta e la poca esperienza di quei tempi), scendo in acqua faccio varie sommozzate risalgo in barca e torno sulla mira. Niente, solo sabbia. Anche Esclapez gira a vuoto senza trovare la zona. Dopo 40 minuti decido di sostarmi fuori dal porto di Silivry dove avevo visto pesce, ma che secondo il mio programma, mi sarei tenuto per la seconda metà di gara. Pesco con un gran ritmo, in una tana bassa bassa, spostando la sabbia con le mani, riesco a prendere una quindicina di pesci poi scorro velocissimamente la zona realizzando una bella pescata. Sono comunque soddisfatto anche se non ho pescato nella mia tana migliore, dove però ha pescato Esclapez da solo prendendo circa 80 corvine di cui 65 valide. Anche io ho più o meno gli stessi pesci (80/90). Alla pesatura (peso minimo 500 grammi) 68 pezzi validi, vinco la giornata con soli 3000 punti di distacco sul francese. Terzo è il croato Frane Zanchi. È la mia prima partecipazione ad un mondiale ed iniziare con una vittoria mi carica da matti. Grazie alle ottime prestazioni di Antonio Toschi e Pippo LoBaido siamo primi anche nella classifica a squadre.

Seconda giornata, la zona ad ovest del porto è enorme. Alla partenza mi trovo a condividere la stessa zona di pesca con tutti i migliori: spagnoli con Amengual e Pep Thomas, francesi con il solito Esclapez e Segura, croati con Zanchi e Fiorentin. Poi ci sono i brasiliani, i padroni di casa turchi, portoghesi, australiani... Dopo circa un'ora e mezza passa il capitano Giannini e mi chiede "quanti pezzi hai?". Rispondo una decina, forse dodici. Lui fa una faccia sorpresa/delusa e mi dice "ma sei matto! I francesi hanno 30 pesci, gli spagnoli anche, gli slavi forse di più. Segui qualcuno di loro e cerca di levargli pesce. Dobbiamo assolutamente tenere il risultato della squadra!". Mi sento crollare il mondo addosso. Mi chiedo: ho vinto la prima prova e seguendo altri pescatori non potrò mai più recuperare lo svantaggio. Quando mai più avrò ancora un'opportunità così per far bene ad un mondiale? Scelgo di giocarmi il jolly. All'estremità opposta del campo gara, in preparazione avevo visto un enorme branco di saragi che girava su un sommetto ma con il gozzo impiegherò due ore ad arrivarci.
Tento! Quando arrivo sul posto mancano poco meno di due ore alla fine della gara ed ho ancora i miei magri 10 pesci e fra me penso: chissà che mazzi di pesci avranno gli altri ed io ho buttato metà gara con lo spostamento senza pescare. Devo fare il miracolo... Ma se ci si crede...
Scendo in acqua, faccio la prima planata e al limite nel torbido vedo diversi saragi scappare in acqua libera. Dico a Natalino di girare con il gozzo intorno a me a tutta forza (a fumo nero, come dicono i pescatori). Scendo di nuovo e vedo il branco, pinneggio a tutta verso di loro, sparo a vuoto, cerco di spaventarli, ne vedo intanare diversi. Ricordo una tana in particolare dove nei giorni precedenti avevo visto corvine grosse, scendo di nuovo e vedo fuori dalla tana un vero bordello di saragi e corvine. È la mia opportunità. Sono gasatissimo. Nelle prime discese, con un Cressi SL da 55, prendo 3 pesci a tuffo. Sparo un sarago, lo levo dalla fiocina, lo metto tra la giacca ed il pantalone della muta, ricarico, sparo un altro pesce e lo tengo in bocca, ricarco, sparo ancora e risalgo. Sono allenato ed abituato a ben altre profondità. In soli 5/6 metri d'acqua riesco a farlo con disinvoltura. Il sommetto ha varie spaccature, nella tana principale riesco a prendere una trentina di saraghi enormi e varie corvine. Intanto il baccano che faccio richiama l'attenzione di altri concorrenti che sono nei dintorni. Diventa una bolgia. Non sento minimamente la stanchezza... anzi, scorro il sommetto prendendo un pesce a tuffo, saraghi, corvine e qualche tordo. Arriva Giannini scuro in volto dicendomi che aveva girato l'intero campo senza più trovarmi, quando però vede i miei pesci il suo sguardo cambia, vorrebbe dirmi tante cose ma non ho tempo per confondermi con lui. Sento che ce la posso fare! Prendo un sarago ferito, strappato prima, anche all'ultimo tuffo. Salgo in barca e Giannini, anche se ben soddisfatto, mi dice che gli altri hanno un sacco di pesci. Spero!

Alla pesa ho più di 80 pesci (pensate 70 presi in poco più di un' ora e mezza) 74 validi.
Vinco anche la seconda giornata, Esclapez ancora secondo e Zanchi ancora terzo. La stessa classifica della prima prova. Con un'altra splendida prova, Antonio e Pippo confermano anche la vittoria a squadre.
È' FATTA!!! Natalino non sta nella pelle. Portiamo all'Elba il doppio titolo mondiale.
Vincere alla prima, in un tipo di pesca che sostanzialmente non è quella che preferisco non è male!

Scrivendo, ho rivissuto quei magici momenti come se fossi ancora in quel fondale ricoperto di enormi cozze e lattuga, in quel mare così freddo e torbido ma così generoso da avermi fatto toccare il cielo con le dita.

Renzo Mazzarri

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Dicono di lui

La sezione "Dicono di lui" è una raccolta di pensieri su chi l'ha conosciuto: dai compagni di squadra ai suoi principali avversari.

Le tecniche di pesca

1

Tipi di fondale Dalle distese di sabbia alle pareti nel blu.

2

Pesca all'agguato ella schiuma con il dito sul grilletto.

3

Pesca all'aspetto Un'appasionante sfida tra uomo e pesce.

4

Pesca in caduta Una lenta discesa nell'abisso.

5

Pesca in tana Attenzione agli spacchi stretti e bui.

Palmares

1977 Vice Campione Italiano
1985 Campione Italiano a squadre
1986 Campione Euroafricano a squadre
1987 Campione del Mondo individuale e a squadre
1987 Vincitore della Coppa delle Città
1988 Campione Euroafricano individuale e a squadre
1989 Campione del Mondo individuale e a squadre
1990 Vincitore della Coppa delle Città
1992 Campione del Mondo individuale e a squadre
1993 vice Campione Euroafricano
2002 vincitore Coppa dei Campioni
2003 vincitore Coppa dei Campioni
2006 vincitore Coppa dei Campioni