Riccardo Molteni: Campione d'Italia 1988.
Incomincio dalla fine: le amicizie non dipendono dall’aver incontrato qualcuno, magari per caso, ad un certo punto nel percorso della vita ma si “scelgono” perché quell’incontro ti ha arricchito sul piano affettivo, ti ha lasciato un segno che il tempo non cancella.
Dopo questo pistolotto... devo dire che con Renzo una certa “simpatia” a pelle c’è sempre stata ma frenata e non poteva essere diversamente, dal contrasto agonistico che si ha con chi capisci ti possa battere nella gara a cui anche tu partecipi.
La svolta ha richiesto tempo e due date, due luoghi e due nomi:
- luglio 2002 – Paliuri (Grecia) - 1a Spearfishing Champions League e prima gara che ci vede “insieme” e non contro, dopo tanti anni, cui poi ne seguono tante altre...
- luglio (sempre luglio) 2008 – uscita camera iperbarica ospedale civico di Palermo - il sottoscritto appena tornato dall’...incontro con tutti i santi... e me lo trovo davanti (con l’inossidabile Natalino) in lacrime...
Quella che era una “simpatia a pelle” si è definitivamente trasformata in bella e profonda amicizia. Che continua. Fine della sviolinata.
Quando l’ho visto la prima volta in acqua mi sono detto: mah, sarà anche bravo però in acqua si muove come un lanzichenecco...
La prima volta che me lo sono trovato vicino in gara, a 15 metri di distanza uno dall’altro, su due pietre gemelle, conosciute da entrambi, con due cernioni stanziali, lui spara subito il “suo” e io la trovo disperatamente vuota. Dopo tre ore lui torna sulla mia pietra vuota all’inizio e ci prende l’altro cernione che, evidentemente aveva ritenuto preferibile il Mazzarri al Molteni: grande presa per il culo del sottoscritto a fine gara e mi sono detto: però questi lanzichenecchi.
Ad onor del vero la pariglia gli è stata resa l’anno dopo a Vulcano quando lui parte su una tana che conoscevo anch’io e la trova vuota... io ci vado a metà gara e la trovo vuota... ma in realtà vuota non era perché la cernia c’era e la catturo, ma sepolta (!!!) nella sabbia del fondo e quindi praticamente invisibile! A fine gara ho avuto, come è ovvio, il sottile piacere di raccontargli tutta la storia nei minimi dettagli prendendolo abbondantemente per il culo.
Che altro dire del Renzaccio... che mi sono sbalordito nel vederlo inseguire a 80 km\h un branco di cefali in fuga e prenderli “fucilandoli” da dietro come Buffalo Bill? Che ho sempre ammirato e un po’ invidiato la sua formidabile determinazione e positività nell’affrontare le gare e non solo?
In realtà sono davvero felice di avere come amico una bella persona, non ho detto “meravigliosa”... non esageriamo, che credo sia il più forte e vincente pescatore subacqueo da me mai incontrato (e ne conosco davvero tanti) e in assoluto la stella più luminosa dell’agonismo mondiale.